Romanza dell'uomo di mondo

(testo di F. Russo - musica di G.P. Marinelli, M. Maurino e B. F. Sorba)

Dice
che il Paradiso
non è più
quel buon sorriso
d'angeli
lassù
sopra le nuvole;
dice
che l'arpa è muta
che non si sa
chi poi ti aiuta
se non sei già
qualcuno;
dice
perfino
che hanno spento l'Inferno.
Ma
a noi non ce ne importa
niente;
perché Totò
ci manda a dire
che il Padreterno
sa
che gli Uomini di Mondo
non si nascondono
quando la vita picchia duro,
quando un folle tamburo
tenta di rinsavire
chi non ha più speranza,
quando la maggioranza
ha gli occhi persi.
Allora
gli Uomini di Mondo
saliranno a sedersi
in pizzo al cielo
per raccontare ancora
la verità
del vecchio girotondo
della vita raccolta dentro un velo
di bontà.

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