Morecambe Bay

(testo e musica di S. Giaccone)

La notte del 9 febbraio 2004, ventuno immigrati clandestini di origine cinese muoiono affogati  al largo
di Morecambe Bay, Gran Bretagna, mentre raccolgono frutti di mare per i ristoranti di lusso sullla costa.
Guadagnano una sterlina a notte. I loro nomi restano sconosciuti. Nessuno reclama i corpi.

La vita di un uomo, la vita di una donna è leggera
la trovi in silenzio
la trovi annegata
nel più svenduto dei giorni
e va a picco come sasso gettato, come miseria


Di notte a febbraio
al largo di una costa mai vista
non è facile scappare
non è facile rinunciare
sei solo, con altri cento, solo quel nome
e quell'odore di treno che nessuno conosce

Cinque notti e cinque sterline
un altro è già in fila che aspetta
sull'auto dei capibastone, Morecambe Bay
in questo posto che affonda nella marea
senza darci speranza, senza darci un segnale

Venti corpi ci avanzano stanotte
venti sacchi senza destinatario
il mittente è a casa di Dio
la partita va in onda in perfetto orario
nel più svenduto dei giorni
e va a picco come sasso, come miseria

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