Transatlantico

(testo e musica di F. Bonifacio)

Per far l’amore bisogna essere fisici,
per capire quella voce appesa ad un filo,
che arriva da lontano dritta dentro al cuore.

Bisogna saper contare, aver la vista buona,
per capire se è giunta l’ora di staccare,
piuttosto che restare senza soldi per pagare.

Io di qua, tu di là dal mare,
tu di là io di qua dal mare...

Questo provvisorio amore transoceanico,
questo filo telefonico che ci aggroviglia,
ha un prezzo salato che sarà da noi pagato.

C’è un signore là da dietro una scrivania,
che osserva noi da sopra i suoi occhiali,
fa moltiplicazioni e somme e si sfrega le mani

Io di qua, tu di la dal mare,
tu di là io di qua dal mare...

Quel signore manderà una breve comunicazione,
scriverà una cifra sopra un foglio di cartone,
lo sogneremo notte giorno con la luna e il solleone

Da sopra il transatlantico mitico,
mi chiamerai dal ponte che sta più in alto
coi capelli arruffati dentro nell’ aurora.

Io di qua, tu di là dal mare,
tu di là io di qua dal mare...

Dalla piazza ti risponderò disperatamente,
da dentro un telefono dal palmo di una mano,
bisogna essere fisici per capirsi da lontano.

Io di qua, tu di là dal mare,
tu di là io di qua dal mare...

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