Vaquità

(testo e musica di Carlo Caddia)

la costanza del dolore aumenta la durezza
negli occhi di chi guarda nello sguardo di chi aspetta
mentre anche la pelle respira suo malgrado
al fondo nella fine una stella resta invano
come chiedere un sol spiro alla forza del ricordo
per rivivere un po' il peccato d'esser vivi
forse la neve piange quando l'amore del sole la scioglie
…(non capisco)...che trascina altre vite
creando le nuove ragnatele della sorte
gioiosi amanti increduli tendono le mani all'acqua
ripetendo il grande rito forse per l'ultima volta
chi vuol vincere per forza si allea alle parole stanche di
filastrocche inutili
slogans come nelle messe bianche
con le spalle ben coperte dal muro dell'opinione
su cui distratto un poeta scrive sorridendo ancora una canzone
per il moro del tempo che divora i fasti della corte
sparisce il re della tristezza col potere della morte
il clown ed un bimbo soli piangono la neve sciolta
il sospiro la pelle il vento che va e tornando asciuga la rugiada
e il mio tormento

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