Tartarughe eccetera
(testo e musica di D. Antonetti)
C’eran tartarughe d’acqua e ranocchie saltellanti
E poi proprio lì davanti c’eri tu
Che come niente fosse mi donavi le tue mutande rosse
E tutti quanti in coro ci battevano le mani
E l’indomani c’erano macchie di leopardo sui divani
E dentro al frigo un’orchestrina che suonava le canzoni
Noi per ballare si andava scalzi a calpestare i tulipani
E poi sul tardi si rincorrevano le dita tra le mani
Quando si è giovani si sa si vuol suonare musica sperimentale
Mangiar gelati eccetera pisciare storto e non pensare alle verdure
Senza timore andare dritti al gran mistero del rumore
Irresistibilmente svoltar le svolte psichedeliche del cuore
E adesso tu continui a farmi visite notturne
Quando io dovrei sognare soltanto di papere e farfalle
E veleggiando ignaro verso l’alba di un chicchirichì
Svolger la spirale logaritmica
Dell’ordinaria quotidianità