Falsa cronaca dell'abbandono
(testo e musica di S. Giaccone)
L'amore saluta dal suo nido di terra
negli antiquati passi di danza
il tuonare del nostro passato
riempirà di sale il triste racconto
I resti mortali, nudità agli specchi
morir di gerani
se non sei Venere in affitto
perché non rimani
Semplice, se ne vuoi
tenebre, te ne vai
La quinta scusa
segue il terzo addio tra i denti
la grammatica del vento
gioca nel tuo cortile d'assente
In poltrona dormirei a memoria
per rivedermi magro e felice
della mia vanità,
di piccola mia gloria
(rit.)
Sognerei i tuoi fianchi di nuovo
peserei il tuo fiato di neve
scambierei una tua fotografia
per una lunatica vita da santo
Quali nomi chiamerai d'inverno o d'agosto
il cane da parata è libero, è libero
non chiederti chi è stato il suo primo padrone
non chiedertelo mai, a nessun costo
(rit.)